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Se tu, passante forse immerso in mille pensieri, leggi queste poche righe fermati, sorridi e gioisci perché Gesù è vivo ed è in mezzo a noi !
Se non Lo hai ancora incontrato forse è perché non ti sei accorto di Lui, forse eri distratto o non Lo hai riconosciuto.
Io L'ho incontrato mentre, dal giardino della vita, coglieva uno dei fiori più belli, la mia amatissima sorellina Silvana.
In quel momento, nonostante l'indicibile dolore umano, straordinarie parole d'amore sono sgorgate dalle labbra di Silvana stampandosi nel mio cuore:
“Vedi Silvanino io sono piccola piccola e la forza che vedi in me anche in questo momento non è mia ma di Gesù e dello Spirito Santo che
è nel mio cuore, anche tu scruta e ascolta il tuo cuore. Sono certa che la morte non è una Porta che si chiude ma un Portone che si spalanca per farci
entrare in Paradiso, dove saremo veramente felici e dove ritroveremo tutti i nostri affetti insieme all'affetto più grande, quello di Gesù”
Queste parole le dono volentieri a te bambino, giovane, vecchio, uomo o donna che sia, conservale nel cuore e che ti diano la stessa certezza
con la quale sono state donate a me. Che le tue sofferenze si trasformino in gioia, i tuoi dubbi in certezze e le tue certezze in canto perché Gesù è vivo
ed è lo stesso ieri oggi e sempre e ci ama come le pupille dei suoi occhi !
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"Ricordo ancora le ruote di legno del carretto che ‘saltellavano’ sul selciato dei vicoli della mia città.
Era il mese di Ottobre del 1961, io avevo appena 12 anni e, accompagnato dalla mia famiglia, ero in cammino verso
il Seminario cittadino per farmi sacerdote. Mio padre guidava il carretto con sopra le mie cose personali, una valigia e poco altro.
Mia madre e mia sorella Silvana camminavano al mio fianco quasi ‘incredule’ di questa mia ‘caparbia’ decisione: “.
Essa era ‘sgorgata’ all’improvviso e prepotente dentro di me, in modo assolutamente inaspettato: era l’estate del 1961
e presso l’Oratorio di San Giovanni in Campo, come ogni sera d’estate, veniva proiettato un film all’aperto.
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Quella sera c’era un bellissimo film che raccontava l’umile ma straordinaria storia di S. Giovanni Bosco
e di San Domenico Savio.
Io ero li, seduto nel prato a guardare insieme a tanti altri bambini e, più il film andava avanti, più mi sentivo attratto,
catturato dalla straordinaria forza dell’amore che si sprigionava dal racconto e nel mio piccolo cuore avvertivo
crescere il desiderio di “fare come loro”, di ‘dedicarmi ai ragazzi”.
Quella notte non riuscii a dormire e l’indomani raccontati tutto a mia sorella Silvana aggiungendo che desideravo
entrare in Seminario per farmi Sacerdote e lei sorridendo mi disse: “che bella cosa ti è accaduta, Silvano
, ora però devi cercare di capire se non sia solo una infatuazione !”.
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Nei giorni che seguirono io e lei abbiamo parlato molto di questo e ricordo che ci capivamo benissimo, forse anche
perché essendo gemelli, avevamo fin dalla nascita condiviso le stesse esperienze ed emozioni.
Infine abbiamo parlato con i nostri genitori che, dopo il primo momento di sconcerto e sorpresa, hanno capito che
ero ‘determinato’ a fare il Seminarista e con la loro grande fede in Dio, fede di gente semplice e umile, hanno fatto
tutto il possibile perché ad Ottobre potessi entrare in Seminario e coronare questo mio grandissimo desiderio interiore.
Eccomi dunque davanti al Seminario !
Il momento del saluto è stato il più difficile: in quel momento tutta la vita vissuta in famiglia mi è ripassata davanti
agli occhi e solo grazie ad una straordinaria forza interiore non sono tornato indietro ma ho varcato la porta del
Seminario dicendo addio ai miei cari.
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Classe seconda media nel 1964. Io sono il primo a sinistra in piedi.
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Accosciato con Don Ivo Baldi (primo a sinistra), oggi vescovo in Perù, e altri amici...
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A quel tempo entrare in Seminario significava veramente ‘dire addio’ alla vita di tutti i giorni, una sorta di clausura.
Il primo anno (prima media) è trascorso veloce nell’ansia di imparare e conoscere tante cose, il secondo è stato
semplicemente splendido: la preghiera mattutina nella piccola chiesetta del seminario mi ‘rapiva’ sempre più
mentre sentivo che cresceva dentro il mio piccolo cuore uno “straordinario amore per Gesù”.
Lo sentivo sempre con me, nella mia quotidianità di adolescente, mentre studiavo, mentre giocavo, mentre
suonavo il pianoforte, ma soprattutto mentre pregavo e adoravo il SS. Sacramento: il mio cuore si infiammava
a tal punto che provavo un sincero dispiacere quando mi chiamavano per andare a fare colazione: Gesù stava entrando nella mia piccola vita.
Proprio quell’anno ho vinto il Concorso “Con Gesù” arrivando primo fra tutti i seminaristi (io ero il numero 82
su circa 120) e Don Giovanni, straordinario sacerdote che allora ci seguiva, mi ha premiato regalandomi
la “Bibbia per il Bambino” che ancora conservo gelosamente.
L’anno successivo sempre più ho avvertito la necessità di essere sostenuto, di avere delle risposte sia spirituali
che sulla mia adolescenza che stava emergendo e purtroppo mi sono sentito “completamente lasciato solo” e la
mia fede, poco alla volta, si è ‘rannicchiata’ in un angolino del mio cuore e l’ ho sentita sempre meno.
Nel mese di Maggio del 1963, dopo tre anni di seminario e con mia grandissima amarezza sono stato costretto a
lasciarlo perché ritenuto “non idoneo a fare il sacerdote”.
Ho vissuto questa “uscita forzata” come un ‘intenso trauma interiore, una profonda ferita spirituale che mi sono
portato dentro fino ad ora che ho 51 anni.
Da allora ho sempre cercato Gesù, ma l’ ho cercato fuori di me, nelle tante cose che ho fatto, nel vivere i suoi
comandamenti, nel dedicarmi alla mia famiglia. Nemmeno la continua ed amorosa ‘sollecitazione’ di mia sorella
Silvana, che da oltre 10 anni frequentava il Rinnovamento Carismatico Cattolico di Arezzo, mi ha ‘scosso’ da
questa vita di normale cristiano praticante.
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Poi la malattia di Silvana sette anni or sono (1993) mi ha scosso e riavvicinato un po’ a Lui.
Quest’anno la sua morte, il 7 Maggio 2001, mi ha completamente ‘demolito’ dentro e fuori: e ,giorno dopo giorno, ho avvertito che
la porta del cuore si stava lentamente riaprendo e che le parole lasciatemi dalla Silvana prima di morire: “Silvanino,
devi ascoltare il tuo cuore, lo Spirito Santo che è dentro di te !”, stavano rompendo l’incrostazione che ricopriva
il mio cuore di cristiano.
Ho avvertito chiaramente il desiderio di ritrovare Gesù e di ricominciare a camminare verso di Lui.
In Agosto di quest’anno, sono partito per la Verna spinto dal fortissimo desiderio di ritrovare "tracce e ricordi di lei"
anche nei seminari estivi tenuti da Gabriele De Andreis della Casa del Padre (Sanremo) che lei frequentava
e dei quali mi aveva entusiasticamente parlato.
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Per me era la primissima esperienza e non sapevo nemmeno io bene cosa avrei potuto assimilare, come mi sarei
trovato: sono andato comunque attratto da una forza irresistibile che mi diceva di andare, di avere fiducia…
Durante gli insegnamenti ho provato una ‘straordinaria consonanza' con quello che Gabriele ci stava insegnando
e dentro di me sentivo che quello che stavo ascoltando era proprio quello che il mio animo desiderava avere da anni !
Sono stati giorni fantastici durante i quali ho fatto una esperienza che ancora oggi fatico a comprendere nella Sua
grandezza: durante la S. Messa il sacerdote officiante, Padre Marco Tirelli, è passato vicino ad ognuno di noi con
il SS Sacramento esposto. Io ero a testa bassa appoggiata sulle braccia, ad occhi chiusi in raccoglimento
e preghiera.
All' improvviso ho sentito un ‘vento’, una ‘scarica’ di calore che mi ha
attraversato e poi avvolto tutto, dalla testa ai piedi stordendomi. Nello stesso istante un grandissimo amore
per Gesù mi ha riempito il cuore, lo stesso, identico, preciso, inconfondibile amore che avevo provato a 12 anni
al secondo anno di Seminario: Gesù finalmente ti ho ritrovato !, ho esclamato con la mente.
Quanta emozione ! gli occhi si sono bagnati di lacrime calde come un bambino che dopo tanto tempo ritrova la
sua mamma. Quanto Ti ho voluto bene in quel momento mio Buon Gesù!
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Poi c’è stato il convegno di Chianciano, il 12 13 14 Ottobre 2001, e lì ho rifatto la stessa esperienza: durante la
Messa di guarigione: nel momento di effusione dello spirito un fortissimo ‘vento’ di calore mi ha riempito e
stordito di nuovo tanto che Emanuela, carissima amica del gruppo di Reggio Emilia che era al mio fianco, mi ha chiesto
se non mi sentissi poco bene perché intanto cominciavo anche piangere e mi ha invitato a sedermi. Io l’ ho abbracciata
teneramente e le ho sussurrato all’orecchio: “sai, ora ne sono sicuro veramente: ho ritrovato Gesù, lo stesso Gesù di
quando avevo 12 anni e lo ringrazio perché ha messo al mio fianco un angelo come te !".
Oggi ho avuto dal Signore la grazia di conoscere e partecipare all'iniziativa di Rinnovamento della mia città.
Questa iniziativa fondata, animata e sostenuta da Don Livio Tacchini a Città di Castello (PG)
ormai da diversi anni, sta dando i suoi meravigliosi frutti di Comunione in Cristo.
Qui mi ritrovo come se fossi "tornato a casa" e, in questo periodo in particolare nel quale ci stiamo preparando
all'Effusione dello Spirito, sto vivendo una "nuova primavera" spirituale in comunione con gli altri fratelli.
Ringrazio allora Gesù di avere avuto tanta pazienza, di aver aspettato che io fossi di nuovo pronto ad ascoltarlo,
di avermi fatto conoscere il Rinnovamento Carismatico Cattolico, di avermi fatto incontrare tanti angeli del
Signore come Gabriele De Andreis, Emanuela, Padre Paolo Benassi, Daniela, Tiziana,
mia sorella Silvana e tantissimi
altri con i quali ho condiviso momenti di intensa profondità spirituale.
Oggi Gesù è di nuovo al centro della mia vita, forse in modo più consapevole di quando avevo 12 anni e la
preghiera che per prima mi sgorga dal cuore e mi muove le labbra è la preghiera di Lode per ringraziarlo di
‘esserci’ e di aver vissuto la stessa nostra vita.
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Durante gli incontri del Rinnovamento Carismatico mi hanno parlato dei "carismi" come dono di Gesù dati al singolo per tutti.
Da allora in poi ogni mattina che andavo alla S.Messa chiedevo a Gesù il "carisma di guarire le ferite della gente", di imporre
le mani e "guarire". Da Ottobre 2001 a Giugno 2002 ogni mattina in preghiera chiedevo questo...
poi il 6 Giugno 2002 ero nel divano con il mio canone Danko (uno splendido alano) e strimpellavo la chitarra.
Non so come sia successo ma dopo pochi minuti ho sentito sgorgare dal cuore il canto VIVO con parole e musica !
E questo si è ripetuto ogni mese con "l'arrivo" di due e anche tre canti ogni mese, come a sottolineare e testimoniare l'Amore di Gesù...
Nell'incontro del rinnovamento della settimana successiva ho chiesto al gruppo
se in preghiera potessero spiegare questo fatto e, in uno dei successivi incontri, Franca Franchi, una sorellina di questa comunità che aveva pregato moltissimo per me mi ha detto:
"Caro fratellino Silvano, per un anno intero hai chiesto che Gesù ti donasse il carisma della guarigione del corpo, hai ricevuto
il carisma della guarigione dell'anima, Gesù ti ha ascoltato !"
Nel sentire queste parole per poco non mi viene un "colpo" ed ho sentito tutta la gioia e la responsabilità di questo
meravigliso dono... e mi sono ritornate alla mente questi ricordi:
" Silvana mi chiedeva spesso perché non iniziassi a scrivere, a cantare per Gesù. Mi chiedeva di fare
concerti
per Gesù... ma io, pur avendo suonato tanto negli anni '60, non avevo mai scritto nulla in vita mia !
Poi lei è andata in Cielo e ha continuato a chiedermelo con insistenza da lassù. Evidentemente le sue preghiere sono state
più forti delle mie resistenze e della mia convinta incapacità perché dopo alcuni mesi ho sentito nascere dentro di me,
come da un moto dell'anima, le prime parole e le prime melodie ...
e sono nati questi canti che "raccontano" il mio incontro con Gesù, la gioia, le fatiche, i dubbi, i miei abbandoni, i miei ritorni, il Suo mandato...
Non ho voluto tenere nulla per me ed ho pubblicato tutto in questi cinque meravigliosi cd:
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SEGUIMI
LIBERI DI VOLARE
SOLO PER AMORE
DOVE SEI?
GETTA LE RETI !
Realizzati insieme a tanti fratelli con nel cuore il desiderio di regalare quello che gratuitamente abbiamo ricevuto:
l'amore di Gesù"
Se guardo indietro, tutto questo mi sembra semplicemente e meraviglioso: Il modo con il quale nostro Signore
Gesù si serve di noi, che spesso non coincide con i nostri desideri umani, è come quello del costruttore di mosaici che,
conoscendo solo Lui il disegno finale, lo realizza ponendo una tessera dietro l'altra ed esso si svela man mano…
Ho compreso che noi siamo le 'tessere' del mosaico che Gesù desidera realizzare, un mosaico che certamente
ha come scopo finale di portarci tutti attorno a Lui in una vita di comunione senza fine e allora dobbiamo lasciare
che Lui si serva di noi, dobbiamo finalmente 'arrenderci' ed essere disponibili a farci 'collocare' in punto qualsiasi del
Suo mosaico a stretto contatto gli uni con gli altri.
Vorrei concludere queste poche righe testimoniando il gradissimo amore di Gesù per noi anche
con le parole che, in un mio momento di grande difficoltà, Egli ha dato per me a mia sorellina Silvana:
“Amo tuo fratello come le pupille dei miei occhi. Conosco le sue sofferenze ma digli che non si abbatta
perché io sono vicino a lui in ogni momento. Lui deve credere che io sono vivo e che posso e voglio fare tutto
nella sua vita. Voglio che lui creda questo con semplicità e ne vedrà i risultati concreti sia in famiglia che sul lavoro.
Quando prega digli di sentirmi come io sono: il suo migliore amico che posso e voglio dargli molto di più di quanto
mi chiede a Lode e Gloria del Padre mio che è nei Cieli. Questo io dico e questo io farò.”
Oggi sento in me la gioia e nutro la certezza che queste parole sono per tutti noi, nessuno escluso !"
Un abbraccio
Silvano Martinelli
25 Ottobre 2001 - 25 Dicembre 2007
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Incontrare Gesù e Seguirlo ecco l'esperienza più bella che possiamo fare nella nostra vita. |
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Ho sentito nel cuore che dovevo testimoniare il mio "grazie" a Gesù per tutto quello che sta facendo nella nostra vita
di coppia e nelle nostre famiglie. E' un grazie semplice e coinvolge anche tante persone che ho incontratto in questo bellissimo
cammino Cristiano. Diovi benedica tutti e ci faccia ritrovare attorno a Lui in Paradiso. W Gesù
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